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La guida di Eva Santini: vivere Roma oltre il Giubileo
di Ilaria Solazzo Il Giubileo del 2025 volge al termine e con esso si chiude un’esperienza che ha coinvolto milioni di persone nel mondo. Ma non è solo un evento religioso: è anche un’occasione per riscoprire Roma, intrecciando il pellegrinaggio spirituale con la curiosità del viaggio. Per questo l’autrice della nuova guida ha voluto creare non una semplice lista di luoghi da visitare, ma un compagno di viaggio che invita a riflettere ed esplorare la città eterna in modo autentico e profondo. Nell’intervista ci racconta le motivazioni che l’hanno spinta a scrivere questo libro, le difficoltà di ricerca e le sfide logistiche dei pellegrini. Con uno stile che unisce spiritualità e concretezza, la guida offre un’esperienza completa: fede, storia, arte e vita quotidiana, mostrando come Roma continui a parlare anche oltre i confini del Giubileo. “Il Giubileo è una parentesi, un’opportunità per guardarsi dentro”, dice l’autrice. Ma Roma, con la sua storia millenaria, resta sempre un invito a riflettere e a lasciarsi emozionare. Da questa intuizione nasce il libro: essere pellegrini di speranza, ma anche viaggiatori curiosi, in ogni momento dell’anno. Gli itinerari scelti non si limitano alla tradizione del pellegrinaggio, ma conducono anche in angoli meno noti e suggestivi, invitando a vivere la città in maniera più intima. Oltre alle tappe spirituali, l’autrice ha voluto includere consigli pratici su spostamenti, alloggi e percorsi accessibili, rendendo la guida fruibile da tutti e disponibile in più formati, cartacei e digitali. Uno strumento utile non solo per il Giubileo, ma anche per chi desidera scoprire Roma a 360 gradi. Nell’intervista l’autrice parla del significato dell’Anno Santo, della scelta degli itinerari e della dimensione spirituale che ha voluto trasmettere. Racconta anche la nascita di un nuovo progetto, un libro dedicato alla memoria di Papa Francesco: non più un seguito della guida, ma un omaggio alla sua figura e ai suoi insegnamenti. Leggi l’intervista completa per scoprire il suo approccio unico nel raccontare Roma, il Giubileo e la speranza che li lega in un filo continuo. Cosa l’ha ispirata a scrivere una guida sul Giubileo e quale importanza ha per lei questo evento? Ho sentito il bisogno di offrire uno strumento che fosse utile e concreto, ma che andasse oltre la semplice guida turistica. Il Giubileo è un’occasione straordinaria, certo, ma Roma non smette mai di parlare, anche al di là di questi eventi. Per me il Giubileo è una parentesi in cui la città e chi la visita hanno la possibilità di guardarsi dentro. La guida nasce da questa intuizione: essere pellegrini di speranza, ma anche viaggiatori curiosi, in qualunque momento dell’anno. Nel suo libro, quali aspetti del Giubileo ritiene siano più significativi per i pellegrini che si preparano a vivere questa esperienza? Sicuramente i simboli – la Porta Santa, il pellegrinaggio alle Basiliche, l’esperienza del perdono – ma anche la dimensione dell’incontro. Il Giubileo ti mette accanto milioni di persone, ma le stesse tappe e gli stessi luoghi restano significativi anche quando non sono affollati: San Pietro, San Paolo, Santa Maria Maggiore non sono solo mete giubilari, sono scrigni di fede e arte che parlano sempre. Ha incontrato delle difficoltà nel raccogliere tutte le informazioni necessarie per creare una guida completa e accurata? La difficoltà maggiore è stata gestire la mole di informazioni, tra fonti ufficiali, storiche e pratiche. Roma è complessa e cambia di continuo, soprattutto in occasione del Giubileo. Ho cercato di costruire una guida che fosse affidabile per chi partecipa all’Anno Santo, ma che continui a essere utile anche dopo, come compagno di viaggio per scoprire la città eterna. Come ha scelto gli itinerari e le tappe da includere nel libro? Ha basato la selezione su tradizioni storiche, aspetti spirituali o altre motivazioni? Ho cercato un equilibrio. Alcuni itinerari seguono la tradizione del pellegrinaggio, come quello alle Sette Chiese, altri invece nascono da una curiosità più “civile”: quartieri, monumenti e angoli insoliti che meritano di essere conosciuti anche al di là del Giubileo. In questo senso, la guida non è solo un manuale per l’Anno Santo, ma un invito permanente a vivere Roma da prospettive diverse. Quali sono le principali sfide logistiche che un pellegrino può affrontare durante il Giubileo, e come il suo libro può aiutarli a superarle? La folla, i tempi di attesa, gli spostamenti: Roma è splendida ma richiede pazienza e organizzazione. Ho voluto dare consigli pratici su trasporti, alloggi, percorsi accessibili. E questi consigli valgono anche in un periodo ordinario: chiunque visiti Roma deve fare i conti con la sua grandezza e le sue complessità. Il Giubileo è un evento di forte valenza religiosa. Come ha cercato di bilanciare gli aspetti spirituali con le informazioni pratiche nella sua guida? Non volevo scrivere né una guida solo devozionale né un manuale turistico. Ho cercato un tono capace di unire entrambe le dimensioni: il lettore può usarla per prepararsi spiritualmente al Giubileo, ma anche per visitare Roma in qualsiasi altro periodo, trovando storia, arte e curiosità che parlano a tutti, credenti o meno. Cosa spera che i lettori traggano dal suo libro? Ha dei messaggi o riflessioni che desidera trasmettere oltre alla semplice informazione? Vorrei che il libro fosse uno stimolo a mettersi in cammino, nel senso più ampio possibile. Non solo verso Roma e le sue chiese, ma anche verso se stessi. E vorrei che rimanesse chiaro che la speranza – tema del Giubileo 2025 – è un’attitudine quotidiana, non legata a un evento straordinario. Se un lettore userà questa guida per il Giubileo o per una semplice vacanza a Roma e ne uscirà con più fiducia e curiosità, avrò raggiunto il mio scopo. Ha in programma di scrivere altre guide su temi religiosi o spirituali, o il Giubileo è un tema unico nel suo genere per la sua produzione letteraria? Il Giubileo è stato un tema unico, irripetibile per portata e atmosfera. Non penso a una collana di guide, ma piuttosto a progetti che abbiano senso e nascano da esperienze autentiche. Proprio per questo, il libro che uscirà a ottobre e che ho
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Giubileo 2025: Conto alla rovescia finale, cosa resta e cosa verrà
Il 24 dicembre 2024, con l’apertura solenne della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha dato avvio al Giubileo 2025. Da allora Roma si è trasformata in un grande crocevia di pellegrini, turisti, volontari e operatori, diventando il cuore pulsante di un evento che non è solo religioso, ma anche culturale, sociale e urbano. E’ tempo di tracciare un primo bilancio e guardare a ciò che ci attende fino alla chiusura della Porta Santa, il 6 gennaio 2026. Un inizio di grande partecipazione Le prime settimane hanno mostrato la forza di richiamo di questo Anno Santo: piazza San Pietro gremita, fedeli arrivati da ogni parte del mondo e una città che ha accolto milioni di visitatori. Dopo l’apertura della Porta Santa di San Pietro, sono seguite quelle delle altre tre basiliche papali — San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura — che hanno segnato simbolicamente l’inizio del pellegrinaggio giubilare. Fra i momenti più intensi spicca senza dubbio il Giubileo dei Giovani, svoltosi in estate: oltre un milione di ragazzi provenienti da 140 Paesi hanno riempito Roma di canti, bandiere, preghiera e incontri culturali. È stato un test importante per la macchina organizzativa, chiamata a gestire flussi imponenti di persone senza paralizzare la città. Eventi per tutti: dai volontari ai detenuti Il calendario del Giubileo è pensato per abbracciare tutte le realtà della società. Non solo grandi raduni religiosi, ma anche giornate dedicate ai volontari, agli ammalati, agli artisti, alle forze dell’ordine, fino ai poveri e ai detenuti. Una scelta che rispecchia il motto di quest’anno santo, “Pellegrini di Speranza”: nessuno deve sentirsi escluso, e ogni categoria sociale trova un momento in cui sentirsi protagonista. Nelle prossime settimane i riflettori si accenderanno su alcuni eventi particolarmente attesi: il Giubileo dei Poveri, il Giubileo dei cori e quello dei detenuti. Momenti che, accanto alla dimensione spirituale, diventano occasioni di riflessione collettiva su temi come la solidarietà, l’inclusione e la dignità umana. Roma tra cantieri e accoglienza Il Giubileo non è solo celebrazioni religiose. È anche un’occasione di trasformazione urbana. Per l’Anno Santo, il Comune e il Governo hanno messo in campo quasi due miliardi di euro per interventi che vanno dalla manutenzione delle strade all’illuminazione pubblica, dal restyling delle piazze agli spazi per la mobilità. Non tutto procede senza intoppi: alcuni cantieri hanno rallentato la viabilità e la tempistica è stretta. Ma il messaggio è chiaro: il Giubileo deve lasciare a Roma un’eredità concreta, fatta di infrastrutture migliori e servizi più efficienti. Accanto ai lavori materiali, c’è l’accoglienza. Parrocchie, scuole, palestre e famiglie si sono mobilitate per ospitare i pellegrini, in particolare durante i grandi raduni come quello dei giovani. Un modello di ospitalità diffusa che valorizza lo spirito comunitario della città e riduce la pressione su hotel e strutture ricettive. Cultura e spiritualità a braccetto Roma non ha dimenticato la sua vocazione culturale. Accanto alle celebrazioni liturgiche, musei, mostre ed eventi artistici offrono itinerari paralleli che raccontano la città e la sua storia. Dal Vittoriano ai musei vaticani, dalle chiese minori alle strade dei quartieri popolari, il Giubileo è anche un viaggio estetico e culturale. In attesa della chiusura della Porta Santa Il percorso giubilare culminerà il 6 gennaio 2026, con la chiusura della Porta Santa di San Pietro, rito che segnerà ufficialmente la fine dell’Anno Santo. Fino ad allora, Roma continuerà a essere un laboratorio vivo di spiritualità, cultura e innovazione urbana. La sfida è duplice: mantenere alta l’organizzazione e al tempo stesso garantire che i frutti di questo impegno restino alla città ben oltre l’evento. Un bilancio provvisorio Se dovessimo fare oggi un bilancio, il Giubileo 2025 appare come un evento tecnicamente riuscito ma che, a parte il Giubileo dei Giovani, non ha avuto quella partecipazione alta che ci si aspettava. Sono rimaste le difficoltà logistiche e la pressione su infrastrutture e servizi, ma l’atmosfera che si è respirata finora è quella di una Roma che nonostante i cantieri, le fatiche e le complessità, vuole accogliere il mondo e mostrarsi all’altezza di un appuntamento che segna la sua storia e all’altezza dei grandi eventi che vorrà ospitare in futuro.
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Roma oltre le mura 1883 – 1960: Itinerari tra vocazione agricola e innovazione industriale
Prende il via a partire dal 7 giugno e fino al 25 ottobre 2025 il programma di Art Sharing Roma ETS per la ri-scoperta della storia recente di Roma attraverso la narrazione e l’esplorazione dei luoghi industriali e naturalistici della città. Il contesto è la periferia industrializzata romana, che ha perso parte della sua identità ed è spesso vissuta come zona dormitorio oppure frequentata solo per la presenza di locali alla moda. La vocazione agricola originaria e la sua storia proto industriale sono state spesso cancellate dall’iper-edificazione, eppure sono moltissime le zone di pregio urbano, architettonico e naturalistico, spesso veri e propri gioielli da riscoprire in questi territori. Il programma, distribuito tra fine primavera e inizio dell’autunno, prevede in totale 12 eventi così organizzati: –6 incontri-conferenza con docenti, esperti e ospiti presso la sede dell’associazione (MUN XII), avendo a disposizione anche interpreti LIS. – 6 passeggiate guidate e drammatizzate in diversi municipi: vi accoglieranno delle guide abilitate – esperte di turismo lento e sostenibile – e due attori della compagnia Argillateatri-The Way to The Indies per ciascuna passeggiata, che interpreteranno brani liberamente tratti dalla letteratura su Roma dedicata alle zone in oggetto. Tutte le attività sono gratuite e si rivolgono a ogni tipo di pubblico appassionato di Roma e della sua storia: lo spazio delle conferenze è accessibile dal livello stradale senza ostacoli architettonici, mentre le passeggiate presentano diversi gradi di difficoltà. I dettagli di ciascun incontro sono consultabili sul sito https://artsharingroma.it/roma-1883-1960/ dove troverete schede informative data per data, incluse le indicazioni dei mezzi pubblici per raggiungere le sedi dei diversi appuntamenti. Sul sito web sono attivi anche i link con le audio-descrizioni dei singoli percorsi per gli ipovedenti, con la voce di Gianluca Esposito. Sono presenti, inoltre, consigli di lettura di approfondimento con link attivi alle collocazioni dei libri, per poterli chiedere in prestito iscrivendosi al circuito delle Biblioteche di Roma: i titoli sono stati scelti con la collaborazione con Laboratorio di lettura ad alta voce di Monteverde Attiva. Infine, è anche possibile scaricare dal sito web una cartina stampabile in formato A3, che sarà possibile utilizzare anche in autonomia. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi – ed è realizzato in collaborazione con SIAE INFO PRATICHE Roma oltre le mura: 1883 – 1960. Itinerari tra vocazione agricola e innovazione industriale. Un progetto di Art Sharing Roma ETS in collaborazione con Asso Teatrale The Way to the Indies ETS e Monteverde Attiva ETS Coordinamento scientifico Penelope Filacchione e Maria Rosa Patti Prenotazione obbligatoria per tutti gli eventi: artsharing.roma@gmail.com oppure 338-9409180 (telefono e WhatsApp) Partecipazione sempre gratuita Conferenze: 7 giugno L’immigrazione dei Fornaciari, 21 giugno La Valle dei Casali, 6 settembre La Magliana, 20 settembre La via Ostiense dai Magazzini Generali a San Paolo, 4 ottobre Il Lago Bullicante e la Snia viscosa, 18 ottobre Il Mandrione. Tutte le conferenze si svolgono il sabato alle 17.30 in via Giulio Tarra 64, raggiungibile con i bus 31, 33, 44, 773 e sarà presente un interprete LIS Visite guidate con letture drammatizzate: 14 giugno Borghetto dei Fornaciari; 28 giugno La Valle dei Casali e Forte Bravetta; 13 settembre: l’argine del Tevere alla Magliana – Pian due Torri; 27 settembre Porto fluviale fino alla Basilica di san Paolo; 11 ottobre Il Parco delle Energie; 25 ottobre Il Mandrione. Tutte le visite guidate si avvalgono di guide abilitate e della collaborazione di attori professionisti di Argillateatri. I luoghi di appuntamento delle visite guidate si trovano sul sito web e sulla cartina scaricabile, assieme alle indicazioni di trasporto pubblico per raggiungerli: li trovate al sito https://artsharingroma.it/roma-1883-1960/ Responsabile della comunicazione: Art Sharing Roma Ufficio stampa: Andrea Cavazzini – press@quartapareteroma.it – cell. 329.41.31.346 Responsabile social: art a part of cult(ure) Grafica: Tania Russo Webmaster: Caterina Giannottu Ideepratiche® Voce narrante per le audio descrizioni: Gianluca Esposito
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L’artista Mauro Russo realizza un’opera da dedicare al Giubileo 2025
Un’opera per il Giubileo 2025. L’iniziativa è dell’artista Mauro Russo Pittore ed è di buon auspicio all’indomani dell’uscita di Papa Francesco dall’ospedale Gemelli dove era ricoverato dallo scorso 14 febbraio. Si tratta di un’opera che mira a sintetizzare un messaggio di pace e di speranza, come in uno scrigno di simboli e cromie che riconducono ad una immagine universale a favore di chi crede. L’opera è stata eseguita a tempera su carta di formato 25×27 cm. Il profilo di Papa Francesco chinato sulla sua croce, offre alla folla ai piedi del Colosseo la sua parola di unione e fratellanza. L’ artista dichiara: “con grande entusiasmo ho pensato alla realizzazione di una traccia per il Giubileo 2025, e’ stata anche un’ importante occasione di poter incontrare in questa esecuzione pittorica, sommi maestri del passato e del secolo scorso, che non perdevano mai la possibilità di lasciare in questi eventi il loro messaggio”. Mauro Russo in esclusiva a GP MAGAZINE, ALCE NEWS e GIUBILEO MAGAZINE ci invia il dipinto, e siamo lieti di mostrare a tutti voi lettori, quest’elaborato di piccolo formato, di un pittore ormai noto negli ambienti artistici di alto livello. Il maestro Russo con l’opera sacra, ha uno stretto legame, vogliamo ricordare un grande CROCEFISSO ad olio su tavola di quasi due metri di altezza donato alla Chiesa di San Pantaleone a Limbadi in Calabria il suo paese natio, dove tutt’ora e’ custodito nella Cappella della fonte battesimale.
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Giubileo: A Itri la prima tappa dei “Cammini nelle aree protette del Lazio”
Parte da Itri la prima importante tappa del progetto “In cammino nelle aree protette del Lazio – Edizione Giubileo 2025”, promosso dall’assessorato regionale all’Ambiente e Turismo guidato da Elena Palazzo e dall’assessorato ai Parchi guidato da Giancarlo Righini. L’iniziativa – in collaborazione con Cammini d’Italia, dedicata al turismo lento e sostenibile e pensata per valorizzare le numerose bellezze ancora da scoprire in tutto il territorio del Lazio – coinvolge sette Parchi, una Riserva e otto Cammini di rilevanza storica e culturale nel corso del 2025. Il primo evento è stato fissato per il 22 febbraio nel borgo storico di Itri, dove è stata organizzata una visita guidata gratuita con degustazione dei prodotti a marchio Natura in Campo. Per l’occasione presente alla partenza, alle ore 10, l’assessore regionale Elena Palazzo, residente ed ex amministratore di Itri, per un saluto i visitatori. Al termine del tour prevista la presentazione dell’eccellenza gastronomica itrana, ovvero le olive da cui si estrae un olio pregiato, famoso in tutta Italia e molto richiesto anche all’estero. “Un’occasione perfetta per immergersi nella cultura e nei sapori del territorio – spiega l’assessore regionale Elena Palazzo -. Stiamo puntando molto sulla valorizzazione delle aree naturali di cui tutto il Lazio è ricco. Luoghi capaci di svelare angoli inesplorati, paesaggi mozzafiato e di favorire lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile. Sono felice che il progetto prenda il via proprio nel sud pontino che ha molto da offrire in tal senso. Attraverso il Cammino nelle Aree Protette del Lazio diamo l’opportunità a tutti di conoscere da vicino le nostre bellezze paesaggistiche e allo stesso tempo di scoprire le eccellenze enogastronomiche di tutto il Lazio che molto raccontano delle nostre tradizioni e della nostra storia, proprio come le famose olive itrane. Il modo giusto per promuovere le nostre località e per favorire lo sviluppo del territorio”. Il secondo appuntamento è fissato per domenica 23 febbraio 2025 nel Parco Naturale dei Monti Aurunci. Si partirà dal Rifugio Pornito, Maranola fino a raggiungere la cima del Monte Redentore, dove sarà possibile ammirare la vista spettacolare sul Golfo di Gaeta e le Isole Pontine. La passeggiata sarà dedicata alla scoperta del Cammino di San Filippo Neri. Per conoscere le prossime tappe e iscriversi è possibile consultare il portale www.camminiditalia.org
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“Munch. Il grido interiore”: una grande mostra a Palazzo Bonaparte a Roma
Dal 18 febbraio al 2 giugno 2025, Palazzo Bonaparte ospiterà una grande mostra dedicata a Edvard Munch, uno dei più importanti artisti moderni. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle maggiori esperte di Munch, presenterà 100 opere dell’artista, tra cui alcune delle sue più famose, come “L’urlo”, “La morte di Marat” e “Notte stellata”. La mostra si concentrerà sulla vita e sull’opera di Munch, esplorando il suo percorso umano e artistico. Munch è noto per la sua capacità di esprimere le emozioni più profonde dell’animo umano attraverso la sua arte. Le sue opere sono spesso caratterizzate da un senso di angoscia e di solitudine, che riflette le esperienze personali dell’artista. La mostra di Palazzo Bonaparte sarà un’occasione unica per conoscere da vicino l’opera di Munch e per approfondire la sua conoscenza di questo grande artista. Chi era Edvard Munch? Edvard Munch è stato un pittore norvegese, nato nel 1863 e morto nel 1944. È considerato uno dei precursori dell’Espressionismo e uno dei maggiori esponenti del Simbolismo. La sua arte è stata influenzata dalle sue esperienze personali, segnate da lutti e da una profonda inquietudine interiore. Le opere di Munch Le opere di Munch sono caratterizzate da un forte impatto emotivo. I suoi dipinti spesso raffigurano figure umane isolate, immerse in paesaggi inquietanti. L’uso del colore è intenso e drammatico, e contribuisce a creare un’atmosfera di angoscia e di mistero. La mostra di Palazzo Bonaparte La mostra di Palazzo Bonaparte presenterà una selezione di 100 opere di Munch, tra cui dipinti, litografie e incisioni. Le opere esposte copriranno l’intero arco della carriera dell’artista, dai suoi primi lavori influenzati dall’Impressionismo alle opere più mature, caratterizzate da un linguaggio espressionista più personale. Informazioni sulla mostra La mostra “Munch. Il grido interiore” si terrà a Palazzo Bonaparte, in piazza Venezia, a Roma, dal 18 febbraio al 2 giugno 2025. I biglietti sono già in vendita sul sito web di Ticket.it
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Warhol e Bansky in mostra fino al 6 giugno al WeGil di Roma
Kate Moss di Banksy a tu per tu con Marylin E poi la Regina Elisabetta, ritratta da Warhol con il diadema reale, accanto a quella ritratta con le sembianze di una scimmia. E poi la carrellata di Mao, Lenin e Kennedy dell’uno e la Regina Vittoria dell’altro. In altre parole il mondo di Andy Warhol, l’artista più fotografato al mondo, famoso e onnipresente, contro l’anonimo Banksy, colui che ha reso la sua arte un evento mediatico mondiale. I due artisti sono uno di fronte all’altro nella mostra che mette i loro percorsi a confronto diretto, ovvero Warhol Banksy, al WeGil di Roma dal 20 dicembre al 6 giugno 2025. Una rassegna unica che prende spunto dall’esposizione curata dallo stesso Banksy nel 2007 nella quale il misterioso artista metteva la propria opera a confronto con quella del padre della pop-art. Patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LazioCrea e prodotta da MetaMorfosi Eventi e Emergence Festival, la mostra documenta il percorso innovativo e rivoluzionario dei due, con oltre 100 opere provenienti da famose collezioni private di tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte. Dietro l’organizzazione dell’evento c’è stato un grande lavoro di ricerca e un altrettanto importante impegno a livello logistico. Basti pensare infatti solo i Muri portati da Londra(nei quali è raffigurato il lavoro di Banksy) pesano otto quintali. La mostra è contestuale al modo di fare arte oggi, che non è più l’oggetto-quadro, ma l’arte che diventa evento. Questa è una lezione Dada, una modalità per creare spaesamento, per provocare il mondo. Warhol lo faceva già negli anni ’80, contestualizzato soprattutto al consumo. Banksy lo fa oggi con le proprie citazioni esplicite come la Gioconda Smile al Louvre.
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Piazza Pia: Il nuovo look per il Giubileo piace ai romani e non solo
Piazza Pia è stata per secoli un nodo urbano irrisolto, un dilemma che ha visto impegnati Papi, progettisti e istituzioni cittadine, quello dell’accesso alla Basilica di San Pietro e del collegamento con Ponte e Castel Sant’Angelo. Ecco le tappe che hanno segnato le trasformazioni di questo luogo emblematico, dalle sue origini di anonimo snodo della viabilità a una definizione urbanistica completamente rinnovata. L’area compresa tra Castel Sant’Angelo e Borgo nel medioevo era un piazzale da cui partiva una via porticata citata in numerosi documenti dei secoli XII e XIV e cancellata nelle successive trasformazioni del tessuto insediativo. Attraverso il lungo porticato, si arrivava fino alla basilica di San Pietro, offrendo ai fedeli riparo dalle intemperie. Le prime grandi modifiche arrivano nel Quattrocento proprio in previsione e in coincidenza dei Giubilei, occasioni in cui la città, nel passato come oggi, per accogliere i numerosi pellegrini si apre a diverse sistemazioni urbanistiche. Già per il Giubileo del 1450 Nicolò V progettò una risistemazione dell’area, rimasta poi incompiuta. Successivamente Alessandro VI, per realizzare una nuova strada destinata a diventare la nuova via di accesso dei pellegrini alla Basilica, ordinò le prime demolizioni di alcuni edifici del borgo medievale, tra cui addirittura un mausoleo in forma di piramide, gemello della Piramide Cestia. Per velocizzare l’abbattimento della Piramide Vaticana fu persino concessa l’indulgenza a quanti avessero partecipato all’abbattimento. Via Alessandrina, dal nome del Papa che ne aveva promosso la realizzazione, fu inaugurata per il Giubileo del 1500. Ben presto assunse il nome di Borgo Nuovo in contrapposizione all’altra direttrice principale che conduceva a San Pietro, Borgo Vecchio. Quindi dall’attuale piazza Pia, allora denominata piazza Castello o piazza di Borgo partivano tre strade, le due che attraverso il denso tessuto abitativo di Borgo conducevano a San Pietro, e quella in direzione di Borgo Sant’Angelo. E tra Borgo Vecchio e Borgo Nuovo si sviluppava la Spina, un isolato così denominato per la sua forma allungata con la punta rivolta verso il Tevere, verso l’attuale Piazza Pia e la base verso San Pietro. A raccontare la storia di queste profonde trasformazioni, una mostra allestita ai Musei Capitolini nel 2016, “La Spina, dall’agro vaticano a via della Conciliazione”, a cura di Claudio Parisi Presicce e Laura Petacco, attraverso diversi materiali. Dopo la realizzazione del colonnato di Gian Lorenzo Bernini nel Seicento piazza San Pietro ha ormai il suo aspetto definitivo, ma il raccordo tra la Spina e l’area corrispondente all’attuale Piazza Pia è ancora oggetto di polemiche, discussioni e progetti. Il primo tentativo di migliorarne l’aspetto si deve a Papa Paolo V che, dopo aver condotto nel Vaticano l’acqua Paola, decise di decorare la fronte della Spina con la Fontana del Mascherone. Nelle mappe seicentesche la piazza, però, è solo uno slargo piuttosto modesto e senza edifici di pregio, sul quale si innestava la via proveniente da Ponte Sant’Angelo e che nel lato sud superate alcune strutture dell’ospedale Santo Spirito scendeva ripida verso il Tevere. L’area non subisce particolari mutamenti fino al 1852, quando su progetto dell’architetto Luigi Poletti, ai due lati della punta della Spina vengono realizzate due vere e proprie quinte architettoniche. L’intervento consisteva nel “rivestire” con due facciate gemelle scandite da lesene e capitelli in travertino, le modeste architetture dei fabbricati retrostanti.Con le due facciate neoclassiche e la fontana in mezzo si “realizzava” secondo Gianfranco Spagnesi “una delle ultime scenografie urbane di stampo quasi barocco”. Nel 1875 si dette inizio alla costruzione dei muraglioni che dovevano arginare il Tevere, che comportò la demolizione di manufatti presenti sulla riva, la realizzazione degli argini e del Lungotevere. I lavori andarono avanti fino al 1926, modificando drasticamente il rapporto tra la città e il suo fiume e demolendo la parte meridionale dei bastioni del Castello. Ma anche questa risistemazione era destinata a scomparire. Nel 1911 fu inaugurato ponte Vittorio Emanuele II all’altezza di borgo Santo Spirito. Quando era ancora in definizione la viabilità per il collegamento fino a Prati, la stessa conformazione di piazza Pia viene modellata a garanzia del traffico veicolare. La Spina fu cancellata a colpi di piccone nel 1936 all’indomani dei Patti Lateranensi per far spazio alla nuova via della Conciliazione, la materializzazione visiva della fine del dissidio tra Stato e Chiesa e la nuova grande via di accesso a piazza San Pietro per chi proviene da ponte e Castel Sant’Angelo. Le demolizioni iniziarono proprio dall’area di Piazza Pia con la prima picconata assestata da Mussolini al cornicione del palazzo dalla forma allungata che definiva la punta della Spina. Se le demolizioni furono completate in un solo anno, la ricostruzione fu lentissima anche a causa delle vicende belliche che avevano svuotato le casse del Comune. Alla sistemazione che è rimasta invariata fino al 2023 e al completamento degli arredi di via della Conciliazione si arrivò in vista del Giubileo del 1950. Oggi turisti, pellegrini e cittadini possono ammirare piazza Pia con un nuovo volto, trasformata dopo solo un anno e cinque mesi di lavori. Un luogo da vivere nel cuore di Roma, a due passi dal Vaticano, dall’affascinante scenario del Tevere con i suoi ponti e dal Cupolone.
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La storia della campana ufficiale del Giubileo 2025
La Campana ufficiale del Giubileo 2025 è stata realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, in provincia di Isernia. Questa storica fonderia, tra le più antiche al mondo, ha creato una campana dal peso di 200 kg, con una circonferenza di 2 metri, accordata sulla nota musicale RE. La campana presenta in rilievo il logo del Giubileo 2025, accompagnato dal motto “Peregrinantes In Spem” (Pellegrini nella Speranza). Il logo raffigura quattro figure stilizzate che rappresentano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra, unite tra loro, con la prima abbracciata da una croce simbolizzante Cristo, che si prolunga diventando un’ancora di speranza. Le onde sottostanti sono mosse, a simboleggiare che il pellegrinaggio della vita non sempre si svolge in acque tranquille. Oltre al logo, sulla campana sono presenti altri elementi decorativi: Quattro angeli stilizzati posizionati ai quattro angoli della terra, che trattengono i quattro venti affinché non soffino sulla terra, sul mare o su alcuna pianta, ispirati al passo dell’Apocalisse 7. Il numero quattro simboleggia l’universalità e i quattro angoli della terra rappresentano il mondo intero. L’immagine del Santo Padre nell’atto di aprire la Porta Santa della Basilica di San Pietro, gesto che identifica l’inizio dell’Anno Santo. La Porta rimane aperta per l’intero anno giubilare, permettendo ai pellegrini di attraversarne la soglia per ottenere l’indulgenza associata all’Anno Santo, dimostrando che il loro pellegrinaggio li ha condotti all’incontro con Cristo e che la Porta è sempre aperta per tutte le persone di buona volontà. Lo stemma della Città del Vaticano (le Chiavi consegnate da Cristo all’apostolo Pietro) e il motto papale “Miserando Atque Eligendo” (“lo guardò con sentimento di amore e lo scelse”, tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile). La fusione della campana è avvenuta il 15 dicembre 2023 ad Agnone, alla presenza dell’Arcivescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. La Pontificia Fonderia Marinelli aveva già realizzato campane per precedenti giubilei, tra cui quella maestosa del Giubileo del 2000, attualmente situata nei Giardini Vaticani. Per i collezionisti e i fedeli interessati, sono disponibili riproduzioni in miniatura della Campana del Giubileo 2025, fedeli all’originale e realizzate con materiali di alta qualità. Queste riproduzioni possono essere acquistate presso vari rivenditori specializzati. La Campana del Giubileo 2025 rappresenta un simbolo di fede, speranza e unità per i pellegrini di tutto il mondo, accompagnando le celebrazioni dell’Anno Santo con i suoi rintocchi solenni.
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Rome Parade 2025: Uno straordinario successo per il Capodanno romano
Un inizio d’anno indimenticabile nella Città Eterna grazie alla Rome Parade, che ha incantato il pubblico con una straordinaria sfilata di artisti, musicisti e performers lungo un percorso di circa 4 km, attraversando alcune delle location più iconiche di Roma. Con partenza dal Pincio e un itinerario che ha toccato via del Babuino, Piazza di Spagna, via dei Condotti, via del Corso e Piazza del Popolo, l’evento ha visto la partecipazione entusiastica di quasi 30.000 persone, tra spettatori e protagonisti della parata. L’edizione di quest’anno ha portato in scena l’energia e il talento di numerose formazioni italiane e delle prestigiose high school marching bands americane, regalando momenti di musica, colori e spettacolo unici. Ad arricchire la giornata, la presenza delle affascinanti majorette, delle dinamiche cheerleaders, e degli inconfondibili artisti di strada, accompagnati dalla brillante conduzione di Stefano Raucci, Francesca Ceci e Stefano Molinari, che hanno saputo coinvolgere il pubblico con professionalità e simpatia. La Rome Parade 2025 è stata inaugurata con il taglio del nastro da parte di Svetlana Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina, ed aperta dal gruppo di antichi Romani AB VRBE CONDITA, seguito dai figuranti in costume rinascimentale. Hanno poi sfilato la Hamilton High School Charger Marching Band, gli artisti di strada dei Festive Spark Street Crew, il Corpo Bandistico Pontelliese, il gruppo folk Spaccanapoli di Scafati, i Cosplayer a tema Disney, il gruppo Varsity Spirit All American, la Bedizzole Marching Band, gli Sbandieratori e Musici di Marino – Lo Scudo di Lepanto e la Detroit Catholic Central High School Marching Band. La parata è proseguita con la Banda Musicale di Cave con le Majorettes Golden Stars Sabine di Casperia, i Jolly Rickshaws con i supporter dei Cotton Candies, i trampolieri The Holly High Steppers, l’Associazione Filarmonica Vejanese, i Candy Lane Performers, un’altra performance dei Varsity Spirit All American, la Fanfara dei Bersaglieri A.N.B. “Cotterli” di Aprilia, i Led Robots – Alianti Galattici, l’Associazione Bandistica “G. Verdi” di Castel Chiodato, la Black Brass Band, la Heritage High School “Incomparable Marching Storm”, i ballerini brasiliani del Carnival of Joy, la City of Rome Pipe Band, i Cosplayer a tema Superheroes, i Pifferi e Tamburi di Baio Dora APS, la Banda Musicale “Città di Fiano Romano”con le Majorettes di Orbassano, i trampolieri The Noel Skywalkers, la Parkview Marching Band e, in chiusura, il gruppo folk La Frustica di Faleria. I palloni giganti, tra cui il Rome Parade Balloon, il Senator Balloon, Maria the Majorette, Trevor the Triangle, il Centurion e il Gladiator, hanno accompagnato con vivacità e colore i momenti più spettacolari della parata. Lizzie Bone, rappresentante di Destination Events, ente ideatore e organizzatore della Rome Parade da oltre 15 anni, ha espresso la sua soddisfazione dichiarando: “Siamo entusiasti del successo di quest’anno e della straordinaria partecipazione che ha visto crescere il coinvolgimento di formazioni italiane, oltre alla presenza delle nostre amate high school marching bands americane. Roma ci accoglie sempre con un calore unico, e non vediamo l’ora di tornare il prossimo anno per condividere ancora una volta l’entusiasmo, la cultura e il divertimento con un numero sempre maggiore di partecipanti. È un grande onore poter offrire questo regalo di Capodanno alla città di Roma, rendendo il primo giorno dell’anno così festoso e positivo.” L’evento si conferma un appuntamento irrinunciabile nel panorama culturale romano, capace di riunire persone di tutte le età in un messaggio di allegria e speranza per il nuovo anno. Un’esperienza che, ancora una volta, ha dimostrato il potere della musica e dello spettacolo nel creare un’atmosfera di condivisione e gioia universale. La manifestazione rientrava nell’ambito di ROMA CAPODARTE 2025 Città nel Mondo, un’iniziativa promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.
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