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“Attraversamenti 2025”: A Roma sull’Appia Antica fino al 6 luglio undici eventi tra arti performative e conoscenza
L’inaugurazione aperta al pubblico stasera alle 19,00 con il direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici e il direttore artistico Aurelio Gatti A seguito del forte apprezzamento del pubblico riscontrato nel 2024 nel corso della prima edizione, torna ad aprire gli appuntamenti culturali dell’estate capitolina “ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra Pietra e Visione”, progetto che esplora, attraverso le arti performative, il legame tra paesaggio, arte, archeologia e uomo. Promosso dal Parco Archeologico dell’Appia Antica in collaborazione con Teatri di Pietra, la rassegna si svolgerà dal 31 maggio al 6 luglio condensandosi in undici appuntamenti di teatro, musica, danza, teologia, scienze mediche, arte ed economia che si terranno nella Chiesa di San Nicola, antico Castrum Caetani, a pochi passi dal più noto Mausoleo di Cecilia Metella. La proposta di questa seconda edizione si coniuga perfettamente con l’Anno Giubilare e la ricorrenza dell’iscrizione nel Patrimonio UNESCO della Via Appia, “Regina Viarum”. Figure cardini dell’inaugurazione aperta al pubblico e prevista alle ore 19,00 di sabato 31 maggio, saranno il direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici ed Aurelio Gatti, direttore artistico della rassegna, entrambi reali artefici del progetto di valorizzazione del sito nonché del variegato programma culturale cui si potrà assistere semplicemente acquistando il biglietto d’ingresso al Parco perché proposti come inizio o termine di una potenziale visita con appuntamenti concepiti in chiave di talk alle 18,30 o di spettacolo alle 21,00. Durante l’inaugurazione saliranno sul palcoscenico allestito nell’abside dell’antico Castrum Caetani, oggi Chiesa di San Nicola a pochissima distanza dal più conosciuto Mausoleo di Cecilia Metella, anche alcuni dei relatori e degli artisti inclusi nel programma i quali dedicheranno al pubblico alcune anticipazioni sulle tematiche dei talk, delle loro performance o degli spettacoli in calendario. Tra gli ospiti che interverranno sono previsti Valerio Giacone per le arti visive e Paolo Trianni per le tematiche legate alla filosofia e teologia, Fabio Lorenzi per la musica, l’attrice Angiola Baggi con una speciale anteprima sullo spettacolo teatrale “Ecuba” che debutterà in prima nazionale il 6 luglio con la regia di Silvio Giordani, Lucia Cinquegrana che sulle note di Marco Schiavoni offrirà alcuni quadri tratti da “La Fabbrica degli Angeli” e Camillo Ciorciaro che reciterà le ragioni del Mito. Alla professoressa Alessandra Porfidia, infine,il compito di spiegare la nascita dell’installazione realizzata dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Chiuderà la serata l’attrice non vedente Luisa Stagni con “Per ascoltar quel canto che addormentato attende dentro di noi”. “In ATTRAVERSAMENTI si realizza la medesima integrazione tra paesaggio, natura e patrimonio culturale che rappresenta il fondamento stesso del Parco archeologico dell’Appia Antica” spiega l’architetto Simone Quilici, Direttore del Parco. “Il programma propone spettacoli dal vivo e percorsi artistici multidisciplinari concepiti in armonia con il contesto naturale e storico che li ospita, senza modificarne l’aspetto e predisponendo il pubblico a lasciarsi avvolgere dalla relazione tra l’esperienza estetica e il significato più autentico e stratificato dei luoghi. Siamo felici di aprire il Parco a esperienze come questa, che lo rendono vitale e aperto a tutti”. “Abbiamo riconfermato il titolo della rassegna” proseguono “pensando non solo alla funzione originaria della Regina Viarum come mezzo di connessione fisica tra un luogo e l’altro, ma anche perché l’atto stesso dell’attraversare amplifica la nostra realtà, si traduce in esperienza e conoscenza. Il programma ha immaginato il parco archeologico non solo come magnifico palcoscenico nel quale percepire la connessione tra passato e presente, ma per rimettersi in dialogo con la natura e, quasi a far proprio il messaggio del Giubileo 2025, essere pellegrini e aprirsi alla conoscenza attraverso inedite narrazioni delle arti performative e contributi ideati e curati dalla naturopata Maria Clara Amato, quali quella di Padre Guidalberto Bormolini, dell’economista Gabriele Guzzi, la ricerca spirituale dell’attore e coreografo Hal Yamanouchi, per indagare il reale e guardare all’unicità dell’esistenza con gratitudine e umanità”. Parco Archeologico dell’Appia Antica- Mausoleo di Cecilia Metella-Chiesa di San Nicola: Via Appia Antica 161 – 00185 ROMA Per informazioni sul calendario di talk e spettacoli +39 3519072781 Biglietti in vendita su museiitaliani.it (ingresso 15, 00 per gli spettacoli e 8,00 per gli incontri e le performance)
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Roma oltre le mura 1883 – 1960: Itinerari tra vocazione agricola e innovazione industriale
Prende il via a partire dal 7 giugno e fino al 25 ottobre 2025 il programma di Art Sharing Roma ETS per la ri-scoperta della storia recente di Roma attraverso la narrazione e l’esplorazione dei luoghi industriali e naturalistici della città. Il contesto è la periferia industrializzata romana, che ha perso parte della sua identità ed è spesso vissuta come zona dormitorio oppure frequentata solo per la presenza di locali alla moda. La vocazione agricola originaria e la sua storia proto industriale sono state spesso cancellate dall’iper-edificazione, eppure sono moltissime le zone di pregio urbano, architettonico e naturalistico, spesso veri e propri gioielli da riscoprire in questi territori. Il programma, distribuito tra fine primavera e inizio dell’autunno, prevede in totale 12 eventi così organizzati: –6 incontri-conferenza con docenti, esperti e ospiti presso la sede dell’associazione (MUN XII), avendo a disposizione anche interpreti LIS. – 6 passeggiate guidate e drammatizzate in diversi municipi: vi accoglieranno delle guide abilitate – esperte di turismo lento e sostenibile – e due attori della compagnia Argillateatri-The Way to The Indies per ciascuna passeggiata, che interpreteranno brani liberamente tratti dalla letteratura su Roma dedicata alle zone in oggetto. Tutte le attività sono gratuite e si rivolgono a ogni tipo di pubblico appassionato di Roma e della sua storia: lo spazio delle conferenze è accessibile dal livello stradale senza ostacoli architettonici, mentre le passeggiate presentano diversi gradi di difficoltà. I dettagli di ciascun incontro sono consultabili sul sito https://artsharingroma.it/roma-1883-1960/ dove troverete schede informative data per data, incluse le indicazioni dei mezzi pubblici per raggiungere le sedi dei diversi appuntamenti. Sul sito web sono attivi anche i link con le audio-descrizioni dei singoli percorsi per gli ipovedenti, con la voce di Gianluca Esposito. Sono presenti, inoltre, consigli di lettura di approfondimento con link attivi alle collocazioni dei libri, per poterli chiedere in prestito iscrivendosi al circuito delle Biblioteche di Roma: i titoli sono stati scelti con la collaborazione con Laboratorio di lettura ad alta voce di Monteverde Attiva. Infine, è anche possibile scaricare dal sito web una cartina stampabile in formato A3, che sarà possibile utilizzare anche in autonomia. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi – ed è realizzato in collaborazione con SIAE INFO PRATICHE Roma oltre le mura: 1883 – 1960. Itinerari tra vocazione agricola e innovazione industriale. Un progetto di Art Sharing Roma ETS in collaborazione con Asso Teatrale The Way to the Indies ETS e Monteverde Attiva ETS Coordinamento scientifico Penelope Filacchione e Maria Rosa Patti Prenotazione obbligatoria per tutti gli eventi: artsharing.roma@gmail.com oppure 338-9409180 (telefono e WhatsApp) Partecipazione sempre gratuita Conferenze: 7 giugno L’immigrazione dei Fornaciari, 21 giugno La Valle dei Casali, 6 settembre La Magliana, 20 settembre La via Ostiense dai Magazzini Generali a San Paolo, 4 ottobre Il Lago Bullicante e la Snia viscosa, 18 ottobre Il Mandrione. Tutte le conferenze si svolgono il sabato alle 17.30 in via Giulio Tarra 64, raggiungibile con i bus 31, 33, 44, 773 e sarà presente un interprete LIS Visite guidate con letture drammatizzate: 14 giugno Borghetto dei Fornaciari; 28 giugno La Valle dei Casali e Forte Bravetta; 13 settembre: l’argine del Tevere alla Magliana – Pian due Torri; 27 settembre Porto fluviale fino alla Basilica di san Paolo; 11 ottobre Il Parco delle Energie; 25 ottobre Il Mandrione. Tutte le visite guidate si avvalgono di guide abilitate e della collaborazione di attori professionisti di Argillateatri. I luoghi di appuntamento delle visite guidate si trovano sul sito web e sulla cartina scaricabile, assieme alle indicazioni di trasporto pubblico per raggiungerli: li trovate al sito https://artsharingroma.it/roma-1883-1960/ Responsabile della comunicazione: Art Sharing Roma Ufficio stampa: Andrea Cavazzini – press@quartapareteroma.it – cell. 329.41.31.346 Responsabile social: art a part of cult(ure) Grafica: Tania Russo Webmaster: Caterina Giannottu Ideepratiche® Voce narrante per le audio descrizioni: Gianluca Esposito
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L’artista Mauro Russo realizza un’opera da dedicare al Giubileo 2025
Un’opera per il Giubileo 2025. L’iniziativa è dell’artista Mauro Russo Pittore ed è di buon auspicio all’indomani dell’uscita di Papa Francesco dall’ospedale Gemelli dove era ricoverato dallo scorso 14 febbraio. Si tratta di un’opera che mira a sintetizzare un messaggio di pace e di speranza, come in uno scrigno di simboli e cromie che riconducono ad una immagine universale a favore di chi crede. L’opera è stata eseguita a tempera su carta di formato 25×27 cm. Il profilo di Papa Francesco chinato sulla sua croce, offre alla folla ai piedi del Colosseo la sua parola di unione e fratellanza. L’ artista dichiara: “con grande entusiasmo ho pensato alla realizzazione di una traccia per il Giubileo 2025, e’ stata anche un’ importante occasione di poter incontrare in questa esecuzione pittorica, sommi maestri del passato e del secolo scorso, che non perdevano mai la possibilità di lasciare in questi eventi il loro messaggio”. Mauro Russo in esclusiva a GP MAGAZINE, ALCE NEWS e GIUBILEO MAGAZINE ci invia il dipinto, e siamo lieti di mostrare a tutti voi lettori, quest’elaborato di piccolo formato, di un pittore ormai noto negli ambienti artistici di alto livello. Il maestro Russo con l’opera sacra, ha uno stretto legame, vogliamo ricordare un grande CROCEFISSO ad olio su tavola di quasi due metri di altezza donato alla Chiesa di San Pantaleone a Limbadi in Calabria il suo paese natio, dove tutt’ora e’ custodito nella Cappella della fonte battesimale.
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Roma: “I bei tempi andati”, la nostalgia degli anni ’50, ’60, ’70, ’80 e ’90 al Teatro Le Salette
Viviamo in tempi di nostalgia. Rimpiangiamo i ’90, gli ’80, anche i ’60, e persino i ’50. Lo chiamano “vintage”. Ci siamo dentro un po’ tutti. I nostri tempi non ci piacciono. Facebook, Instagram, TikTok: molti ne farebbero a meno pur di tornare indietro. Ma i bei tempi sono mai esistiti? Se lo chiede appassionatamente Harold Pinter in questo testo, che appartiene di buon diritto al genere del “teatro dell’assurdo”, da Beckett, Ionesco in poi. Rimpiangiamo i bei tempi, tanto che tentiamo affannosamente di ritornarci, con la chirurgia, con i vecchi video in vhs ecc. Ma non è anche vero che rimpiangiamo soprattutto la nostra gioventu’? Ma da giovani, senza tutto quello che abbiamo ora, eravamo davvero più felici? In questo testo c’è il consumismo, c’è il tatcherismo, ci siamo dentro noi, con i nostri rimpianti, le nostre speranze, i nostri inciampi odierni quotidiani. La nostalgia è un universo in cui è davvero lecito immergersi? I bei tempi andati, sono o non sono mai esistiti? E’ lecito andare “a-rebours”, a ritroso, come i gamberi? Lo scopriremo in questo spettacolo dai toni surreali, assurdi, sfumati, ma non troppo. Buona visione! 19-23 marzo, Teatro Le Salette, Vicolo del Campanile 14, Borgo Pio, Roma Regia di Gianfranco Tomei Con: Arianna Cigni, Sabrina Tutone, Giancarlo Villani
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“Munch. Il grido interiore”: una grande mostra a Palazzo Bonaparte a Roma
Dal 18 febbraio al 2 giugno 2025, Palazzo Bonaparte ospiterà una grande mostra dedicata a Edvard Munch, uno dei più importanti artisti moderni. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle maggiori esperte di Munch, presenterà 100 opere dell’artista, tra cui alcune delle sue più famose, come “L’urlo”, “La morte di Marat” e “Notte stellata”. La mostra si concentrerà sulla vita e sull’opera di Munch, esplorando il suo percorso umano e artistico. Munch è noto per la sua capacità di esprimere le emozioni più profonde dell’animo umano attraverso la sua arte. Le sue opere sono spesso caratterizzate da un senso di angoscia e di solitudine, che riflette le esperienze personali dell’artista. La mostra di Palazzo Bonaparte sarà un’occasione unica per conoscere da vicino l’opera di Munch e per approfondire la sua conoscenza di questo grande artista. Chi era Edvard Munch? Edvard Munch è stato un pittore norvegese, nato nel 1863 e morto nel 1944. È considerato uno dei precursori dell’Espressionismo e uno dei maggiori esponenti del Simbolismo. La sua arte è stata influenzata dalle sue esperienze personali, segnate da lutti e da una profonda inquietudine interiore. Le opere di Munch Le opere di Munch sono caratterizzate da un forte impatto emotivo. I suoi dipinti spesso raffigurano figure umane isolate, immerse in paesaggi inquietanti. L’uso del colore è intenso e drammatico, e contribuisce a creare un’atmosfera di angoscia e di mistero. La mostra di Palazzo Bonaparte La mostra di Palazzo Bonaparte presenterà una selezione di 100 opere di Munch, tra cui dipinti, litografie e incisioni. Le opere esposte copriranno l’intero arco della carriera dell’artista, dai suoi primi lavori influenzati dall’Impressionismo alle opere più mature, caratterizzate da un linguaggio espressionista più personale. Informazioni sulla mostra La mostra “Munch. Il grido interiore” si terrà a Palazzo Bonaparte, in piazza Venezia, a Roma, dal 18 febbraio al 2 giugno 2025. I biglietti sono già in vendita sul sito web di Ticket.it
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Franco Fontana “Retrospective”: una mostra celebra il maestro della fotografia a colori, fino al 31 agosto all’Ara Pacis
Fino al 31 agosto 2025, il Museo dell’Ara Pacis ospiterà una mostra dedicata a Franco Fontana, uno dei più grandi fotografi italiani del XX secolo. La mostra, curata da Jean-Luc Monterosso, esplorerà l’intera carriera di Fontana, dalle sue prime opere in bianco e nero fino alle sue più recenti creazioni a colori. Fontana è noto per il suo uso audace del colore e per la sua capacità di trasformare la realtà in pura poesia visiva. Le sue fotografie sono caratterizzate da inquadrature ardite, profondità di campo ridotta e colori brillanti. Questi elementi hanno reso Fontana un precursore nel mondo della fotografia, un artista che ha saputo rinnovare il linguaggio fotografico attraverso una visione personale unica. La mostra offrirà ai visitatori l’opportunità di scoprire l’evoluzione artistica di Fontana, dai suoi primi paesaggi in bianco e nero alle sue famose fotografie a colori di paesaggi urbani, automobili e ombre. Saranno esposte anche le sue rare Polaroid e i suoi reportage più celebri, come quello realizzato al Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR a Roma. La mostra sarà arricchita da spazi immersivi, installazioni particolari e video che, insieme a una selezione di oltre 200 fotografie, offriranno al pubblico una retrospettiva completa di un fotografo che ha segnato la storia della fotografia e ha accompagnato l’arte contemporanea. Il curatore Jean-Luc Monterosso è un curatore di fama mondiale, critico d’arte e storico. È stato il fondatore e direttore della Maison Européenne de la Photographie a Parigi. Monterosso è uno dei massimi esperti di fotografia contemporanea ed è stato scelto per curare questa importante retrospettiva su Franco Fontana. Il museo Il Museo dell’Ara Pacis è uno dei più importanti musei di Roma. Ospita l’Ara Pacis Augustae, un monumento celebrativo dell’imperatore Augusto. Il museo è situato nel centro di Roma, in una posizione facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Informazioni sulla mostra Titolo: Franco Fontana. Retrospective Curatore: Jean-Luc Monterosso Date: 13 dicembre 2024 – 31 agosto 2025 Luogo: Museo dell’Ara Pacis, Roma Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 Biglietti: intero € 10, ridotto € 8 Informazioni: https://www.arapacis.it/
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Roma: Contrasto all’abusivismo alberghiero, sospesa la licenza ad una struttura in zona Prati
Quando gli agenti del commissariato di PS Prati hanno fatto accesso all’interno della struttura ricettiva verso la quale sono stati orientati i controlli hanno riscontrato abusivismi edilizi sfociati nella realizzazione di una stanza non prevista dalla pianta catastale, così come il ritardo nella registrazione dei nominativi degli ospiti, previsto, invece, dalle leggi in materia di pubblica sicurezza. È sulla base di queste irregolarità che il Questore di Roma ha firmato ancora un provvedimento sospensivo della licenza a carico di una casa vacanze sita in via Bazzoni nel quartiere prati, avvalendosi dello strumento di cui all’articolo 100 del testo unico per le leggi di pubblica sicurezza L’interdizione dall’attività recettiva avrà una validità di cinque giorni Per l’irregolarità nella registrazione dei clienti, è scattata invece la denuncia all’autorità giudiziaria Nel dettaglio, erano due gli ospiti non tracciati che albergavano all’interno dei locali della casa vacanze. L’esito dell’attività descritta si inserisce in un più ampio bilancio di controlli mirati al contrasto dell’abusivismo nel settore recettivo su cui la questura di Roma ha puntato i riflettori già da mesi, in particolar modo alla vigilia dell’inizio del Giubileo e che interessa in maniera diffusa l’intera area del centro storico con un focus rivolto sulle aree più immediatamente a ridosso del Vaticano, anche a beneficio della sicurezza dei numerosi turisti e pellegrini che quotidianamente albergano nella Capitale. Complessivamente, dal mese di novembre, sono 78 i provvedimenti sospensivi di licenze adottati dal Questore di Roma ai sensi dell’art. 100 TULPS a carico di altrettante strutture recettive a carico delle quali sono state riscontrate irregolarità di diversa natura.
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Cammini Aperti 2025 – Edizione Giubileo
La seconda edizione di “Cammini Aperti” si inserisce nel contesto del Giubileo 2025 e avrà come protagonisti tre dei più suggestivi itinerari spirituali del Paese: Le vie e i cammini di San Francesco Le vie e i cammini Lauretani Il cammino di San Benedetto L’evento si terrà nel fine settimana del 10 e 11 maggio 2025 e rappresenta un’opportunità unica per promuovere il turismo lento e il patrimonio culturale e spirituale legato ai grandi pellegrinaggi italiani. Primo importante appuntamento per presentare l’evento sarà la BIT di Milano, con un incontro in programma domenica 9 febbraio presso lo stand della Regione Umbria, capofila del progetto che vede coinvolte anche Lazio, Toscana, Marche ed Emilia-Romagna. Attraverso una strategia mirata di comunicazione e relazioni con i media, AT Comunicazione si impegnerà a dare massima visibilità all’iniziativa, coinvolgendo giornalisti, influencer e stakeholder del settore turistico e culturale. “Cammini Aperti 2025 – Edizione Giubileo” offrirà un ricco programma di eventi, incontri e attività lungo i percorsi selezionati, per far riscoprire il fascino di un’esperienza di viaggio autentica e rigenerante. “Siamo onorate di lavorare a questo importante evento che valorizza il patrimonio dei cammini in Italia e sostiene il turismo lento, proprio nell’anno del Giubileo. Un’occasione unica per far conoscere a un pubblico più ampio itinerari di grande valore storico, culturale e spirituale.” Commentano Alessandra Agostini e Claudia Torresani, founder di AT Comunicazione. Cammini Aperti è un’iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, nell’ambito del progetto “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali”. https://www.italia.it/it/italia/cosa-fare/spiritualita/cammini-religiosi
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Warhol e Bansky in mostra fino al 6 giugno al WeGil di Roma
Kate Moss di Banksy a tu per tu con Marylin E poi la Regina Elisabetta, ritratta da Warhol con il diadema reale, accanto a quella ritratta con le sembianze di una scimmia. E poi la carrellata di Mao, Lenin e Kennedy dell’uno e la Regina Vittoria dell’altro. In altre parole il mondo di Andy Warhol, l’artista più fotografato al mondo, famoso e onnipresente, contro l’anonimo Banksy, colui che ha reso la sua arte un evento mediatico mondiale. I due artisti sono uno di fronte all’altro nella mostra che mette i loro percorsi a confronto diretto, ovvero Warhol Banksy, al WeGil di Roma dal 20 dicembre al 6 giugno 2025. Una rassegna unica che prende spunto dall’esposizione curata dallo stesso Banksy nel 2007 nella quale il misterioso artista metteva la propria opera a confronto con quella del padre della pop-art. Patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LazioCrea e prodotta da MetaMorfosi Eventi e Emergence Festival, la mostra documenta il percorso innovativo e rivoluzionario dei due, con oltre 100 opere provenienti da famose collezioni private di tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte. Dietro l’organizzazione dell’evento c’è stato un grande lavoro di ricerca e un altrettanto importante impegno a livello logistico. Basti pensare infatti solo i Muri portati da Londra(nei quali è raffigurato il lavoro di Banksy) pesano otto quintali. La mostra è contestuale al modo di fare arte oggi, che non è più l’oggetto-quadro, ma l’arte che diventa evento. Questa è una lezione Dada, una modalità per creare spaesamento, per provocare il mondo. Warhol lo faceva già negli anni ’80, contestualizzato soprattutto al consumo. Banksy lo fa oggi con le proprie citazioni esplicite come la Gioconda Smile al Louvre.
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Piazza Pia: Il nuovo look per il Giubileo piace ai romani e non solo
Piazza Pia è stata per secoli un nodo urbano irrisolto, un dilemma che ha visto impegnati Papi, progettisti e istituzioni cittadine, quello dell’accesso alla Basilica di San Pietro e del collegamento con Ponte e Castel Sant’Angelo. Ecco le tappe che hanno segnato le trasformazioni di questo luogo emblematico, dalle sue origini di anonimo snodo della viabilità a una definizione urbanistica completamente rinnovata. L’area compresa tra Castel Sant’Angelo e Borgo nel medioevo era un piazzale da cui partiva una via porticata citata in numerosi documenti dei secoli XII e XIV e cancellata nelle successive trasformazioni del tessuto insediativo. Attraverso il lungo porticato, si arrivava fino alla basilica di San Pietro, offrendo ai fedeli riparo dalle intemperie. Le prime grandi modifiche arrivano nel Quattrocento proprio in previsione e in coincidenza dei Giubilei, occasioni in cui la città, nel passato come oggi, per accogliere i numerosi pellegrini si apre a diverse sistemazioni urbanistiche. Già per il Giubileo del 1450 Nicolò V progettò una risistemazione dell’area, rimasta poi incompiuta. Successivamente Alessandro VI, per realizzare una nuova strada destinata a diventare la nuova via di accesso dei pellegrini alla Basilica, ordinò le prime demolizioni di alcuni edifici del borgo medievale, tra cui addirittura un mausoleo in forma di piramide, gemello della Piramide Cestia. Per velocizzare l’abbattimento della Piramide Vaticana fu persino concessa l’indulgenza a quanti avessero partecipato all’abbattimento. Via Alessandrina, dal nome del Papa che ne aveva promosso la realizzazione, fu inaugurata per il Giubileo del 1500. Ben presto assunse il nome di Borgo Nuovo in contrapposizione all’altra direttrice principale che conduceva a San Pietro, Borgo Vecchio. Quindi dall’attuale piazza Pia, allora denominata piazza Castello o piazza di Borgo partivano tre strade, le due che attraverso il denso tessuto abitativo di Borgo conducevano a San Pietro, e quella in direzione di Borgo Sant’Angelo. E tra Borgo Vecchio e Borgo Nuovo si sviluppava la Spina, un isolato così denominato per la sua forma allungata con la punta rivolta verso il Tevere, verso l’attuale Piazza Pia e la base verso San Pietro. A raccontare la storia di queste profonde trasformazioni, una mostra allestita ai Musei Capitolini nel 2016, “La Spina, dall’agro vaticano a via della Conciliazione”, a cura di Claudio Parisi Presicce e Laura Petacco, attraverso diversi materiali. Dopo la realizzazione del colonnato di Gian Lorenzo Bernini nel Seicento piazza San Pietro ha ormai il suo aspetto definitivo, ma il raccordo tra la Spina e l’area corrispondente all’attuale Piazza Pia è ancora oggetto di polemiche, discussioni e progetti. Il primo tentativo di migliorarne l’aspetto si deve a Papa Paolo V che, dopo aver condotto nel Vaticano l’acqua Paola, decise di decorare la fronte della Spina con la Fontana del Mascherone. Nelle mappe seicentesche la piazza, però, è solo uno slargo piuttosto modesto e senza edifici di pregio, sul quale si innestava la via proveniente da Ponte Sant’Angelo e che nel lato sud superate alcune strutture dell’ospedale Santo Spirito scendeva ripida verso il Tevere. L’area non subisce particolari mutamenti fino al 1852, quando su progetto dell’architetto Luigi Poletti, ai due lati della punta della Spina vengono realizzate due vere e proprie quinte architettoniche. L’intervento consisteva nel “rivestire” con due facciate gemelle scandite da lesene e capitelli in travertino, le modeste architetture dei fabbricati retrostanti.Con le due facciate neoclassiche e la fontana in mezzo si “realizzava” secondo Gianfranco Spagnesi “una delle ultime scenografie urbane di stampo quasi barocco”. Nel 1875 si dette inizio alla costruzione dei muraglioni che dovevano arginare il Tevere, che comportò la demolizione di manufatti presenti sulla riva, la realizzazione degli argini e del Lungotevere. I lavori andarono avanti fino al 1926, modificando drasticamente il rapporto tra la città e il suo fiume e demolendo la parte meridionale dei bastioni del Castello. Ma anche questa risistemazione era destinata a scomparire. Nel 1911 fu inaugurato ponte Vittorio Emanuele II all’altezza di borgo Santo Spirito. Quando era ancora in definizione la viabilità per il collegamento fino a Prati, la stessa conformazione di piazza Pia viene modellata a garanzia del traffico veicolare. La Spina fu cancellata a colpi di piccone nel 1936 all’indomani dei Patti Lateranensi per far spazio alla nuova via della Conciliazione, la materializzazione visiva della fine del dissidio tra Stato e Chiesa e la nuova grande via di accesso a piazza San Pietro per chi proviene da ponte e Castel Sant’Angelo. Le demolizioni iniziarono proprio dall’area di Piazza Pia con la prima picconata assestata da Mussolini al cornicione del palazzo dalla forma allungata che definiva la punta della Spina. Se le demolizioni furono completate in un solo anno, la ricostruzione fu lentissima anche a causa delle vicende belliche che avevano svuotato le casse del Comune. Alla sistemazione che è rimasta invariata fino al 2023 e al completamento degli arredi di via della Conciliazione si arrivò in vista del Giubileo del 1950. Oggi turisti, pellegrini e cittadini possono ammirare piazza Pia con un nuovo volto, trasformata dopo solo un anno e cinque mesi di lavori. Un luogo da vivere nel cuore di Roma, a due passi dal Vaticano, dall’affascinante scenario del Tevere con i suoi ponti e dal Cupolone.
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